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La definizione

 

Per Responsabilità Sociale d'Impresa (RSI) si intende l'integrazione di preoccupazioni di natura etica all'interno della visione strategica d'impresa: è una manifestazione della volontà delle grandi, piccole e medie imprese di gestire efficacemente le problematiche d'impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di attività. La nozione e il significato della responsabilita' sociale corporativa di una ditta si riferisce a tutta la gamma di sua attivita' e di rapporti che ottiene tramite esse. Una volta il successo di una ditta si misurava solo con indicatori economici e finanziari. Ma oggi e' chiaro che il secolo nuovo porta con se' nuove sfide e i trend di oggi impongono alle ditte di far conto anche di conseguenze sociali e ecologiche mentre prendono delle decisioni.

L'Unione Europea definiva la Responsabilità Sociale d'Impresa come una azione volontaria, ovvero come: integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. RSI assume la responsabilità degli effetti delle attività di produzione sulle persone e sull'ambiente.

 

Sull'immagine 1. si possono vedere i rami del RSI e che sono effetti principali dell' attività di RSI.

 

Immagine 1. I rami del RSI

 

E’ proprio in questo contesto che Carroll nel 1979 elabora la definizione “quadripartita” di Responsabilità Sociale, cercando di accostare gli obiettivi economici a quelli sociali: “la responsabilità sociale delle imprese comprende le aspettative economiche, giuridiche, etiche e discrezionali che l’impresa ha verso le organizzazioni in un dato momento”
Ma è nel 1991 che lo stesso Carroll chiarirà che i quattro tipi di responsabilità vanno intesi in senso gerarchico di importanza, come illustra nella piramide delle responsabilità sociali sull'immagine 2.

 

Immagine 2. I quattro tipi di responsabilità secondo Carol

 

Secondo questo schema risulta che la prima responsabilità dell’impresa è di carattere economico, mentre l’orientamento sociale della stessa dipende dal grado di importanza che viene dato alle tre componenti di carattere non economico. La capacità di realizzare il difficile bilanciamento tra le diverse tipologie di responsabilità consentirebbe all’impresa di consolidare nel lungo periodo la propria presenza sul mercato, in un contesto ambientale che evolve nella direzione di una sempre più stringente richiesta di responsabilità rivolta all’impresa.

 

Il contesto 

 

Il tema della Responsabilità Sociale comincia ad essere affrontato nel mondo accademico e manageriale negli anni ’50 e le caratteristiche di multidisciplinarità e complessità della materia ci portano in prima battuta a proporre una sistematizzazione iniziale di natura teorica.
Un primo importante contributo per l’analisi della tematica è quello di Bowen, che già nel 1953 sottolineava la rilevanza, ai fini dell’orientamento delle decisioni aziendali, non solo dei risultati economici ma anche delle correlate conseguenze di tipo sociale.

 

Il contesto storico in cui si sviluppa la nozione della Responsabilità Sociale d'Impresa è un contesto culturale ed accademico in cui si chiede ad un'impresa di adottare un comportamento socialmente responsabile, monitorando e rispondendo alle aspettative economiche, ambientali, sociali di tutti i portatori di interesse (stakeholders) con l'obiettivo di cogliere anche un vantaggio competitivo e massimizzare gli utili di lungo periodo.

Si ritiene e si auspica che un prodotto, non sia apprezzato unicamente per le caratteristiche qualitative esteriori o funzionali ma anche per le sue caratteristiche non materiali, quali le condizioni di fornitura, i servizi di assistenza e di personalizzazione, l'immagine ed infine la storia del prodotto stesso.

Indubbiamente, nell'attuale contesto produttivo, la consapevolezza dei produttori e dei consumatori, circa la centralità di tali aspetti nelle dinamiche competitive e la “tracciabilità storica” della catena dei processi, stanno guadagnando interesse. Risulta pertanto evidente come l'impegno “etico” di un'impresa sia entrato direttamente nella cosiddetta catena del valore prospettando così l'utilizzo di nuovi percorsi e leve competitive coerenti con uno “sviluppo sostenibile” per la collettività. Come scriveva già, oltre conquant'anni fa, l'economista italiano Gino Zappa, all'interno del mercato globale e locale, le imprese non hanno, infatti, un'esistenza a sé stante, ma sono enti che vivono e agiscono in un tessuto sociale che comprende vari soggetti, tra cui spicca sicuramente una società civile molto attenta all'operato imprenditoriale.

È, quindi, di fondamentale importanza l'attività dedicata al mantenimento delle relazioni con l'esterno, verso i cosiddetti stakeholders (soggetti interessati, per es. Organizzazioni non governative, sindacati, mass-media ecc.). Nei sistemi di gestione aziendale, l'attenzione agli stakeholders è divenuta di importanza cruciale per le imprese e spesso lo sviluppo nel tempo di relazioni positive con tali soggetti può diventare un elemento di valore aggiunto per l'impresa.